ELASTOMETRIA AD ULTRASUONI PER LA VALUTAZIONE NON INVASIVA DELLA FIBROSI EPATICA
Fonte: Foglio informativo per il paziente
La fibrosi e un’asetto patica è costituita dall’eccesso di tessuto di riparazione (connettivo, tessuto fibroso) e rappresenta un aspetto importante delle malattie del fegato di varia origine quali malattie genetiche o acquisite (infezioni virali, accumulo di ferro).
Il peggiorameneto progressivo può condurre ad un grave disordine del tessuto epatico (cirrosi) e all’insufficienza della sua funzione, così come ad evoluzione tumorale (epatocarcinoma).
Fino ad oggi, lunico modo per valutare il grado di fibrosi epatica era rappresentato dall’osservazione diretta al microscopio di un campione del fegato prelevato tramite un ago (biopsia epatica); procedura che può comportare dolore rischio di sanguinamento e, seppure molto basso, di complicazioni.
L’elastometria ad ultrasuoni permette di quantificare la fibrosi epatica su una parte importante di fegato, in maniera del tutto non invasiva, senza dolore ne rischio di sanguinamento. La precisione, la facilità di applicazione e la ripetibilità rendono l’esame molto utile per la valutazione nel tempo dell’evoluzione della fibrosi e per il monitoraggio della terapia per la fibrosi e le sue cause.
L’elastometria viene eseguita tramite l’apparecchio FIBROSCAN® che dispone di una sonda ad ultrasuoni e di un piccolo pistone in grado di generare un leggero colpo meccanico sulla pelle del paziente ()paragonabile a quello ottenuto dallo schiocco delle dita) che produce un’onda elastica la cui velocità di propagazione attraverso il fegato può essere facilmente misurata e correlata alla durezza del fegato.
EVENTUALI RISCHI ASSOCIATI
L’elastometria ad ultrasuoniè una procedura innocua. Essa non implica l’uso di aghi nè di alcuna sostanza chimica o farmaco, non comporta l’applicazione di radioattività, radiazioni o intensi campi magnetici; non prevede l’inserimento del paziente in uno spazio chiuso, ha un basso impatto acustico e non è in alcun modo doloroso. Non esistono nel lettino, nelle immediate vicinanze, nè tantomeno applicate al paziente, componenti che possano creare un potenziale rischio elettrico.