Una nuova frontiera: la donazione del cordone ombelicale. Recenti ricerche hanno dimostrato che nel sangue residuo del cordone ombelicale e della placenta, usualmente considerati materiali di scarto, sono presenti cellule staminali simili a quelle del sangue midollare.
Qualsiasi futura mamma in buona salute può acconsentire al prelievo del cordone del proprio figlio, che sarà raccolto al termine del parto secondo la disponibilità del personale ospedaliero addetto.
Se il cordone conterrà una buona quantità di cellule staminali, sarà congelato e successivamente utilizzato per il trapianto infantile oppure per la ricerca.
Gli ospedali piemontesi dove si effettua questo tipo di prelievo sono quelli di : Biella, Borgomanero, Cuneo, Moncalieri, Pinerolo, Torino (OIRM-Sant’Anna, Mauriziano Umberto I, Maria Vittoria, Pinna Pintor). Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere al proprio ginecologo oppure a:
OIRM – Sant’Anna
Dalle 9 alle 14 Dr.ssa Saracco tel. 011.3135787
Dalle 14 alle 18 Dr.ssa Perugini tel. 011.3135305
Santa Croce di Cuneo
Dr. Menardi tel. 0171.642343
Ospedale Civile Cardinal Massaia di Asti
Dr.ssa Gallia tel. 347.9602173
Fonte: Doctor News 22 giugno 2005 Numero 930
Dal Parlamento:
Disegno di Legge per favorire donazione cordone ombelicale Un disegno di legge per incentivare la donazione del cordone ombelicale, ”fonte preziosa di cellule staminali emopoietiche, utilizzate oggi per curare malattie come la leucemia e la talassemia e nella ricerca sul Parkinson e sull’Alzheimer”.
Il DDL è stato presentato ieri alla stampa presso la Camera dei Deputati, da Domenico Di Virgilio, sottosegretario alla Salute, come prima iniziativa post-referendaria del comitato interparlamentare ‘non votare!’.
”Con il disegno di legge ‘Norme in materia di donazione del cordone ombelicale’- spiega Di Virgilio – si intende promuovere una campagna informativa più capillare, da diffondere su tutto il territorio nazionale, rivolta a tutte le donne per incentivare la donazione del cordone ombelicale, fonte preziosa di cellule staminali emopoietiche.
”E’ il momento di dare risposte concrete ai tanti cittadini che hanno sostenuto le nostre ragioni astenendosi dal votare al referendum sulla procreazione medicalmente assistita”.